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Fare sport

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Sweet•Penny
view post Posted on 19/12/2011, 21:20




LO SPORT

Lo sport è l'insieme di quelle attività, fisiche e mentali, compiute al fine di intrattenere chi le pratica o anche chi ne è spettatore.
Lo sport può essere praticato singolarmente o in gruppo (sport di squadra), senza fini competitivi oppure gareggiando contro altri sportivi. In quest'ultimo caso si parla di agonismo sportivo.

La diffusione della pratica sportiva in quasi tutte le società del mondo contemporaneo è il segno marco dell'importanza che lo sport ha assunto in quelle realtà da un punto di vista sociale, economico e politico. Lo sport è parte integrante della cultura di una società e si sviluppa in simbiosi con i cambiamenti che la contraddistinguono. Si pensi solamente al bagaglio di tradizioni che le discipline sportive tradizionali apportano alle culture delle nazioni in cui sono praticate o agli stretti legami che intercorrono tra sport e media.
Lasciando da parte per un attimo il fattore dell'educazione fisica, peraltro fondamentale e riconosciuto - in età moderna - per lo meno a partire da Girolamo Mercuriali, e considerando solamente la connotazione ludica dello sport, è evidente che la pratica sportiva è diffusa soprattutto presso quelle realtà sociali che, culturalmente ed economicamente, possono usufruire dei mezzi necessari a praticarla.
Molti sport richiedono una particolare attrezzatura per poter essere praticati, costituita da veicoli meccanici (come per il ciclismo, l'automobilismo, il motociclismo, la vela) o da semplici attrezzi (come per il baseball, la scherma, l'hockey su prato, il salto con l'asta, il tiro con l'arco, il golf), oppure richiedono particolari strutture per la pratica (come ad esempio per il nuoto o il pattinaggio). L'equitazione e l'ippica sono esempi di sport praticati insieme con un animale, il cavallo così come gli sport cinofili che vedono impegnato il binomio cane-uomo.
Altri sport invece, ad esempio la corsa, non richiedono attrezzature particolari e vengono praticati diffusamente anche nei paesi più poveri. In queste società, lo sport è spesso visto dalle giovani generazioni come mezzo per un possibile riscatto economico e sociale, ne sono un chiaro esempio i grandi corridori africani che da molti anni ormai sono i dominatori del mezzofondo in atletica leggera.
Una concezione, largamente diffusa soprattutto nei paesi con maggiori tradizioni sportive, è che lo sport debba essere considerato un mezzo di trasmissione di valori universali e una scuola di vita che insegna a lottare per ottenere una giusta ricompensa e che aiuta alla socializzazione ed al rispetto tra compagni ed avversari. Per questo motivo l'educazione fisica ha una parte fondamentale nell'educazione dell'individuo già all'interno della scuola. Ma vi sono anche opposte posizioni che vedono nell'agonismo (magari accentuato dall'elemento economico), nella esasperata contrapposizione individuale, un pericoloso segnale che potrebbe tendere a far risaltare lo spirito competitivo come naturale parametro di rapporto fra gli esseri umani. Altre posizioni, un po' più critiche, ravvisano nell'antagonismo esasperato e nella ricerca del successo con qualunque mezzo un traviamento dei valori e del senso di vita cristiano; inoltre temono che lo sport possa divenire uno "specchietto per allodole" utilizzato da governi autoritari per distrarre, imbonire, plasmare le menti oltreché i corpi. Molti storici dello sport, tra i quali Antonino Fugardi, ricordano nei loro libri il raccapricciante utilizzo dello sport e delle Olimpiadi che venne effettuato da Hitler sia a fini propagandistici, sia a fini formativi.
Per contro, l'importanza assunta dallo sport a livello sociale e mediatico, induce sempre più frequentemente una sua commistione con la politica al punto da utilizzarlo come trampolino di lancio per istanze di rivendicazioni sociale (come alle Olimpiadi di Città del Messico) o come strumento di dialogo fra popoli.
Lo sviluppo crescente dell'importanza dello sport nella vita di tutti i giorni ha avuto, quale conseguenza accessoria, l'emergere di nuove branche del sapere dedicate esclusivamente allo studio dei singoli aspetti dell'attività sportiva. In particolare hanno avuto molto sviluppo medicina dello sport, economia dello sport e sociologia dello sport.

Oltre alla nascita di nuove discipline e specialità, nel corso del XX secolo si è sviluppata una fondamentale suddivisione all'interno del mondo dello sport, legata all'aspetto prettamente economico che ruota attorno agli avvenimenti sportivi, la divisione tra sport dilettantistico e professionistico. Gli atleti professionisti vengono pagati per svolgere la propria attività e possono essere considerati dei lavoratori dello spettacolo a tutti gli effetti. Di solito, solamente i migliori sportivi di ogni disciplina riescono a diventare dei professionisti e ciò fa in modo che gli eventi sportivi a cui partecipano i professionisti possano vantare delle prestazioni di livello più elevato rispetto allo standard dilettantistico.
Nella realtà dei paesi occidentali, alcuni sport professionistici attraggono la gran parte dei praticanti, mentre le attività minori si scontrano sia con problemi di visibilità mass-mediologica, sia con l'insufficiente copertura finanziaria da parte dei potenziali sponsor. Ciò comporta notevoli costi da sostenere per l'amatorialità dilettantistica e spesso questo si traduce in difficoltà logistiche difficilmente superabili senza l'intervento delle autorità pubbliche.
Secondo un'altra visione del problema, professionismo e dilettantismo operano, o dovrebbero operare, in sinergia. Il primo, mediante l'attenzione che i media e gli sponsor concentrano sui campioni sportivi, valorizza le caratteristiche spettacolari dello sport contribuendo a farlo conoscere maggiormente e ad attrarre, anche verso la pratica attiva, un numero maggiore di persone. Il secondo in termini di visibilità e possibilità economiche, di riflesso beneficia dei risultati dell'altro, fornendo nuovi praticanti e possibili nuovi campioni.
L'evento in cui il dualismo tra professionismo e dilettantismo ha avuto il maggior livello di contrasto è stato sicuramente l'Olimpiade, la più importante manifestazione sportiva a livello mondiale. Le olimpiadi hanno cadenza quadriennale e si dividono in olimpiadi estive e invernali. In tale occasione i migliori atleti provenienti da ogni parte del mondo, si cimentano nelle diverse discipline olimpiche. In occasione delle prime edizioni delle olimpiadi moderne, però, alle gare erano ammessi solo gli atleti dilettanti; nel corso degli anni, e sotto la spinta dell'opinione pubblica e degli sponsor, la regola subì varie deroghe e alla fine venne eliminata per permettere agli atleti professionisti, di solito i migliori delle varie discipline, di partecipare alle competizioni olimpiche.
Con questa decisione venne posta una pietra sopra l'ipocrisia che per decenni tenne in scacco la trasparenza dello sport agonistico, in quanto anche i presunti dilettanti sia del blocco comunista sia quelli occidentali, si allenavano ormai a tempo pieno con modalità scientifiche ottenendo rimborsi spese, talvolta, sostanziosi; queste modalità rischiarono di relegare quasi ad un livello secondario le attività di studio e di lavoro, sia per il tempo profuso sia per un tornaconto sociale. Inoltre quella che avrebbe dovuto essere la loro attività primaria per la loro sussistenza si rivelava, per lo più, a conti fatti, una carriera con le forze armate o di polizia, che grazie ai loro successi sportivi usufruiva di promozioni pressoché automatiche (atleta di stato). Nulla escludeva che da queste promozioni di carriera, gli atleti potessero ottenere, di riflesso, "guadagni" socio-economici.
Nell'ideale olimpico, definito con la celebre massima dal barone Pierre De Coubertin "L'importante non è vincere ma partecipare", possono in ogni caso essere condensati quei principi di lealtà, impegno e rispetto che dovrebbero essere alla base della pratica sportiva ad ogni livello, sia che si tratti di atleti dilettanti che di professionisti.

Nella società italiana lo sport è molto diffuso soprattutto tra i giovani. Allo sport viene attribuita (a torto o ragione) la capacità di diffondere i valori quali lealtà, spirito di squadra la cooperazione... Per conoscere questa importante valenza educativa, però, le istituzioni scolastiche italiane, delegano l'attività sportiva alle società e alle associazioni sportive private, privilegiando una più generale (e forse più complessa) educazione fisica.
A livello agonistico le attività sportive in Italia sono coordinate dal CONI, verso il quale però si dirigono sempre crescenti critiche di politicizzazione e di asservimento ad interessi economici che privilegerebbero alcune discipline mentre altre attività, cosiddette minori, verrebbero osteggiate nel loro sviluppo. Il movimento sportivo italiano da sempre ha avuto nel calcio il catalizzatore dell'attenzione mediatica e dei mezzi finanziari che via via nel corso del Novecento sono aumentati in maniera esponenziale.
D'altronde, fino agli anni novanta, il grande finanziatore dello sport italiano è stato proprio il calcio che, grazie al concorso a pronostici Totocalcio, aveva permesso a molte federazioni minori di esistere e favorire la pratica dello sport. La crisi del Totocalcio, legata all'introduzione di nuovi giochi statali e della legalizzazione delle scommesse sportive, ha avuto come conseguenza una forte crisi finanziaria del Coni e di conseguenza di tutto il movimento sportivo italiano.
In conseguenza a questa situazione si sono incominciate a levare le critiche nei confronti del settore dirigenziale dello sport italiano. Le critiche si concentrano sul fatto che il Coni, e le varie federazioni sportive, ormai privilegiano, per questioni di visibilità e sponsorizzazione, solo gli aspetti riguardanti il movimento di vertice delle varie discipline disinteressandosi del settore dilettantistico, che rappresenta circa il 90% degli sportivi in Italia, e degli effettivi problemi logistici e finanziari della base, la cui attività spesso e volentieri si fonda sul volontariato di gente comune.

Valori dello sport

1. Lealtà
2. Coraggio
3. Tenacia
4. Sfida ai propri limiti
5. Senso dell'appartenenza
6. Rispetto delle regole
7. Rispetto dell'avversario
8. Rispetto di sé stesso
9. Fratellanza universale
10. Spirito di sacrificio
11. Determinazione
12. Affidabilità
13. Coerenza
14. Costanza
15. Gioco di squadra

Le varie discipline sportive che nel loro insieme compongono ciò che noi definiamo sport possiedono, nelle loro componenti più basilari, degli elementi che le accomunano tra di loro: lo spirito di competizione, la voglia di divertimento, la ricerca del benessere o il tentativo di avvicinare i limiti psicofisici degli atleti.
Se però le analizziamo dal punto di vista del tipo di regole, dalle modalità del gioco, dagli attrezzi usati, insomma dagli elementi esterni e maggiormente appariscenti, possiamo suddividerle in categorie.
In base al numero di atleti che affrontano insieme il gesto sportivo possiamo individuare:
Sport individuali
Sport di coppia
Sport di squadra
(vedi categorie di riferimento: Sport individuali · Sport di squadra)
Un'altra suddivisione può essere fatta in base ai mezzi con cui viene disputata una competizione:
Sport da combattimento: che prevedono il combattimento a contatto leggero o addirittura pieno tra 2 persone.
Sport della racchetta: che prevedono come mezzo unico l'uso della racchetta.
Sport equestri: che prevedono l'uso nelle gare di un cavallo.
Sport motoristici: in questi sport vengono effettuate gare tra mezzi spinti da motori come le automobili e le motociclette (ma anche la motonautica). Questi sport non fanno parte dei Giochi Olimpici perché sono contrastanti con la regola che vieta l'utilizzo di forze diverse da quelle naturali (muscolare, eolica...).
Sport remieri: in cui le gare avvengono tra imbarcazioni a remi come, ad esempio, la canoa, il kayak ed il canottaggio
Sport velici (o Sport nautici, o Nautica): in cui le gare avvengono tra imbarcazioni sospinte solo dalla forza del vento sul mare aperto oppure su un lago.
(Vedi categorie di riferimento: Sport equestri · Sport motoristici · Sport remieri · Sport nautici)
Esistono anche gli sport "della mente" come gli scacchi e il bridge. Ricordiamo che in particolare il bridge è una disciplina associata del CONI e sta per ottenere il riconoscimento di disciplina autonoma per partecipare alle Olimpiadi.

 
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gir8
view post Posted on 8/12/2013, 19:39




Io faccio pallavolo.
Devo dire che mi piace tantissimo giocare, essendo che siamo una squadra abbastanza unita, ci divertiamo tantissimo.
 
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Veronica!
view post Posted on 24/7/2014, 18:42




Io faccio nuoto.
Io odio praticare gli sport( troppa fatica)!
Lo sport non è per niente la mia passione.
Anche se l'unico sport che mi piace è il calcio.
Io sono portata per fare cose perlopiù da sola o con un piccolo aiutino.
 
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2 replies since 19/12/2011, 21:20   62 views
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